Harry Wilmans – poesia contro la guerra nell’antologia di Spoon River


Il meglio della cultura americana dopo Lincoln è sempre stato controcultura, nel senso che è sempre stata fatta da gente che andava contro il governo, la classe dominante, le idee comuni. Oggi si ricorda Martin Luther King come un eroe americano, ma ci si dimentica che lui ha combattuto contro la maggioranza degli americani ed è stato ucciso, non era dunque un rappresentante tipico dell’America, ma assolutamente atipico. Un altro personaggio particolare nel diciottesimo secolo è stato Edgar Lee Masters, che viene poco considerato ma è stato uno dei più grandi poeti del suo tempo. Fu un autore molto controverso, contrario al capitalismo nel periodo della creazione delle grandi industrie americane, contrario alla guerra quando gli americani incominciarono a fare guerre coloniali persino nelle Filippine, contrario alle chiese che vedeva come macchine per rubare i soldi alla gente che andava in chiesa per abitudine e perché non stava bene non andarci e alimentarne l’ipocrisia. In Italia furono a lungo vietate le sue poesie durante il fascismo, per il suo antimilitarismo e anticlericalismo.

Questa poesia che è intitolata Harry Wilmans, dal nome del morto nel cimitero di Spoon River che parla di se stesso, rimane una delle sue migliori poesie e uno dei migliori documenti contro la guerra. Allora gli americani avevano da poco combattuto nelle Filippine, all’interno della più generale guerra ispano-americana (le Filippine erano una colonia spagnola). Entrambe queste guerre non avevano alcuna giustificazione se non il desiderio di nuovi territori (dopo che la conquista del west era terminata ed erano arrivati al Pacifico) e di affermarsi come una grande potenza mondiale assieme ai paesi europei. Come succederà 70 anni dopo in Vietnam, i soldati vengono mandati dall’altra parte del mondo a combattere una guerra contro un popolo che non gli aveva fatto nulla, massacrando i guerrieri armati di lance, archi e coltelli con le mitragliatrici Gatling e morendo di malaria e altre malattie tropicali.

Questa poesia è stata una di quelle a cui si ispirò De André nel suo album “Non al denaro, non all’amore ma al cielo”. Questa è la mia traduzione della poesia. Qui potete trovare tutto il libro dell’antologia di Spoon River su Amazon.

Avevo appena fatto ventun anni,
E Henry Phipps, il sovrintendente della scuola estiva,
fece un discorso al teatro dell’opera Bindle.
“L’onore della bandiera deve essere affermato,” disse,
“Sia che sia attaccato da una tribù barbara di tagalog
Che dalla più grande potenza europea.”
E noi applaudimmo e applaudimmo il discorso e la bandiera che lui sventolava
intanto che parlava.
E andai alla guerra nonostante mio padre
E seguii la bandiera finché la vidi alzata
Al nostro campo in una risaia vicino a Manila
E tutti noi l’applaudimmo e l’applaudimmo
Ma c’erano mosche e cose velenose
E c’era l’acqua letale
E il caldo crudele
E il nauseante e putrido cibo
E il puzzo del fosso appena dietro le tende
dove i soldati si svuotavano;
E c’erano le puttane che ci seguivano, piene di sifilide;
E atti bestiali tra noi o da soli,
Con bullismo, odio e degrado tra noi,
And the smell of the trench just back of the tents
E giorni di schifo e notti di paura
Fino all’ora della carica attraverso la palude fumante,
Seguendo la bandiera,
Finché caddi con un grido, sparato nelle budella.
Ora c’è una bandiera su di me a Spoon River!
 Una bandiera! Una bandiera!


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