Mi è capitato di trovare un sito dei pochi monarchici rimasti in Italia, e ho così appreso che il simpatico Emanuele Filiberto non è più l’erede di casa Savoia perché il padre era stato escluso dalla successione dopo aver deciso di sposarsi con una donna non nobile senza il consenso di suo padre (il re Umberto II). Così se tornasse la monarchia in Italia i legittimi re sarebbero i discendenti del duca di Aosta, che hanno invece continuato a sposarsi con gli altri nobili europei.
Concordo pienamente con Hobsbawm quando dice che “La monarchia costituzionale senza potere esecutivo è una cornice affidabile per i regimi liberal-democratici”, citazione che è anche riportata su quel sito. Tuttavia è ormai irrealistico, se non ridicolo, pensare e proporre un ritorno della monarchia come vorrebbero i monarchici. Sono passati troppi anni e l’Italia e il mondo sono cambiati troppo per poter dare ancora un senso alla monarchia. Sarebbe bello se ci fosse un re a fare da argine ai partiti, se potesse rappresentare un ostacolo insuperabile alla totale corruzione dello stato, alla sua totale dipendenza dagli americani in politica estera e al suo ridicolo asservimento alla Chiesa nella politica interna. E non sarebbe neppure necessario un buon re, perfino Berlusconi sarebbe stato migliore se fosse stato un re invece che un presidente del consiglio: avendo l’immunità e più forti poteri non avrebbe avuto bisogno di sconvolgere il sistema giudiziario italiano per salvare se stesso e i suoi complici e alleati; essendo re non avrebbe avuto il controllo delle televisioni né avrebbe potuto riempire il parlamento di ladri, mafiosi, tirapiedi, ballerine e presentatori in pensione; e poi non sarebbe stato eletto, quindi non ci sarebbe stato bisogno di creare problemi per poi risolverli come nel caso dei rifiuti di Napoli, o sfruttare disastri come il terremoto dell’Abruzzo per farsi pubblicità e dire che era quasi tutto risolto, mentre i calcinacci ci sono ancora all’Aquila come i rifiuti sono ancora a Napoli.
Per certi versi questi ultimi membri della famiglia reale mi piacciono, perché sono tra i pochi che ancora conservano qualche ricordo del passato, e la coscienza che l’ordine del mondo non è sempre stato quello che conosciamo oggi. Ma la simpatia si ferma qui… Emanuele Filiberto ha provato a cercare la sua strada nel mondo dello spettacolo e ha fallito miseramente per ora, ma almeno credo e spero per lui che gli sia stata risparmiata la tipica educazione di casa Savoia per i futuri eredi. Almeno è un ragazzo simpatico e solare, che non conosce il passato della sua famiglia, o probabilmente lo conosce anche bene ma non se ne cura troppo perché ha capito che non avrà mai una corona sulla testa, e la sua vita non migliorerà rimpiangendo o difendendo il nonno e il bisnonno. Peggiori devono essere quelli del ramo del duca di Aosta, che hanno continuato a sposarsi tra nobili per poter essere i continuatori della dinastia. Chiunque si leghi per la vita a una persona per ragioni così futili deve essere malato e condizionato da anni di educazione sul passato e i legami di tutte le dinastie d’Europa, deve essere una persona che vive in un mondo che non c’è più e non ritornerà.
L’Italia e gli altri paesi sempre più nominalmente democratici andranno incontro presto a cambiamenti di regime, e non saranno monarchie ma dittature di varia natura. Sarà una modifica necessaria e richiesta dal popolo per fronteggiare la crisi economica, le richieste di politiche di austerity da parte di organizzazioni come l’Europa, la sempre crescente corruzione e inadeguatezza dei partiti politici (una istituzione ottocentesca) alla nuova struttura politica, sociale ed economica del mondo. Vedremo se queste future dittature saranno migliori o peggiori delle passate monarchie.