Perchè Galileo fu processato dall’Inquisizione


Contrariamente a quanto normalmente si crede, nel medioevo era noto che la terra non fosse piatta. Certo non era una conoscenza propria della gente comune, ma i frequentatori delle università e gli uomini più colti lo sapevano.
Il medioevo non era un’epoca di buio della ragione, anzi con lo sviluppo della filosofia scolastica si arrivò alla separazione tra fede e ragione, che avrebbe poi nei secoli successivi permesso la nascita della scienza. La caduta dell’impero romano e la perdita dei testi antichi causò anche la perdita di molte conoscenze, sia a livello tecnico che teorico e filosofico, che non potevano essere immediatamente rimpiazzate, così ai medievali mancavano molti strumenti per utilizzare al meglio la ragione, ma ciò non significa che fossero irrazionali o non dessero importanza alla razionalità. Nel trecento Giovanni Scoto e Guglielmo di Occam criticarono il tentative di applicare la ragione alla fede, sostenendo che la prima opera indipendentemente dalla seconda; questo portò all’inizio della divisione tra ragione e fede, e quindi alla possibilità della nascita della scienza, che poteva essere distinta dalla teologia e dalla filosofia.

Un episodio significativo fu la peste del trecento. Essa fu un duro colpo per l’autorità della Chiesa e della religione perché dimostrò come tutte le preghiere e le benedizioni fossero inutili, e si vide come gli uomini morivano indipendentemente dal fatto che fossero buoni o cattivi. Anche la razionalità poté ben poco, dopo che in due anni la popolazione europea si era circa dimezzata i medici di Parigi riuscirono solo a formulare la tesi secondo cui la peste era causata da “una congiunzione astrale sfavorevole di tre pianeti che portava una grande pestilenza nell’aria”.

Quando Colombo ebbe l’idea di raggiungere l’Asia navigando verso ovest una delle maggiori difficoltà fu, dopo aver trovato un re che gli desse qualche nave, convincere dei marinai a imbarcarsi con lui. Se le persone colte sapevano che la terra era sferica e conoscevano anche quanto fosse lunga la circonferenza terrestre, tutte le altre di queste cose non capivano nulla. Potrà sembrare un esempio di arroganza ed arretratezza, ma oggi per noi è facile parlare, possiamo attraversare l’oceano in aereo in qualche ora, abbiamo le cartine di google maps e abbiamo persino visto la terra dallo spazio. Ma se non avessimo nessuna di queste prove evidenti, come faremmo a credere veramente che la terra è sferica? Prima dell’epoca moderna l’unico modo era fare calcoli matematici e osservazioni astronomiche, che permettevano di dedurre indirettamente la cosa, ma ovviamente solo pochissime persone avevano le conoscenze per farlo, e solo a pochissimi venivano dati questi insegnamenti. I marinai di Colombo avevano paura dei mostri marini che si diceva vivessero nelle acque dell’oceano, e credevano che il mondo a un certo punto finisse in una grande cascata che li avrebbe precipitati nell’inferno o chissà dove.

Il viaggio di Magellano qualche anno dopo dimostrò senza ombra di dubbio che la terra non era piatta, e questo contribuì a diminuire la fiducia della gente nelle leggende che avevano caratterizzato i secoli precedenti. La Chiesa non si oppose a questa novità, e anzi i sopravvissuti del viaggio (Magellano era morto nelle Filippine) andarono dal Papa per dirgli di come, pur avendo tenuto scrupolosamente il diario di viaggio, una volta tornati a casa avessero scoperto di essere rimasti indietro di un giorno (portando alla scoperta dei fusi orari).
A resistere era ancora la Bibbia e le credenze della Chiesa, che erano puntellate dall’inquisizione, dalla paura e dalla sincera fede nella religione e fiducia negli uomini di Chiesa, che erano più istruiti della gente del popolo.

Se ormai era facile capire che la terra è sferica, perché la Chiesa successivamente se la prese così tanto con Galileo, che voleva dimostrare solamente che era la terra che girava intorno al sole, e non il contrario? La differenza stava nel metodo scientifico inventato da Galileo e nell’invenzione del telescopio, non si trattava più di semplici discussioni tra eruditi come nelle università medievali, Galileo leggeva e scriveva libri, diffondeva le sue idee, se non tra il popolo analfabeta e ignorante, almeno tra coloro che sapevano leggere (ed erano sempre di più dopo la riforma protestante). Come nel caso di Magellano, Galileo dimostrava senza nessun dubbio la validità delle sue teorie e cercava di diffonderle, e proprio per questo venne fermato dall’inquisizione. La Chiesa sapeva benissimo che Galileo aveva ragione, e proprio per questo lo fece abiurare, non fu quindi frutto dell’ignoranza del medioevo se dovette finire gli ultimi anni della sua vita in solitudine e quasi cieco domandandosi “eppur si muove”. Poca importanza aveva realmente che nella Bibbia fosse scritto che Giosué vide il sole fermarsi nel cielo, e che quindi secondo la Bibbia era il sole che si muoveva, e non la terra. Era solo un pretesto, e se non ci fosse stato quello ne avrebbero trovati altri. Tutto il sistema aristotelico-tolemaico, che metteva la terra e l’uomo al centro dell’universo, era diventato la base della Chiesa, e rappresentava bene il modo in cui nei secoli era andata a strutturarsi: era una idea senza nessuna prova reale, idealmente perfetta, imposta dall’autorità dei secoli passati e dei nomi di Aristotele e Tolomeo. Anche la Chiesa basava il suo potere su antichi scritti che, dopo i primi secoli, più nessuno (a parte i luterani e altri eretici) aveva messo in discussione o cercato di interpretare, su una autorità derivante dalla tradizione secolare e dal fatto che i suoi membri erano quasi le uniche persone istruite della società. Insomma mettere in dubbio la centralità della terra significava che si poteva mettere in dubbio anche la Chiesa in generale, non solo la veridicità della Bibbia.

Quando il potere non è più nuovo e rivoluzionario tende a diventare conservatore, a creare privilegi, ad autogiustificarsi facendo dei fondatori dei secoli precedenti dei miti, degli eroi, dei santi o dei martiri. Lo stesso è accaduto con i padri fondatori degli Stati Uniti, ed era vero in passato anche per il risorgimento italiano. Ma quegli stessi fondatori santi se fossero vivi secoli dopo, e potessero dare un giudizio su ciò che è stato fatto a loro nome, disconoscerebbero tutto o quasi tutto. La tradizione è importante, è vero, ma lo è finché riesce a rimanere viva e creativa, finché i suoi custodi non si limitano a vivere di rendita e ad imporre le proprie idee solo in forza del loro rango.


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